sabato 30 giugno 2012

Il Bidone - o "The Sunday Philosophy Club"

Ho un bidone di latta in camera, con Titti disegnato sopra. Ci acciuffo dentro tutto ciò che prima o poi porterò in cantina o di cui mi voglio sbarazzare.
Da un anno, lo riempo solo di libri, dato il gran successo del book crossing organizzato da Fnac l'anno scorso a Roma, pensando di fare una selezione dei libri che posso anche dare via, dato lo spazio limitato (leggi: esaurito) che c'è nella mia libreria, e data la mole di pagine che compro a settimana. 
Prima mi sembrava un sacrilegio, un sacrificio necessario, appoggiare delicatamente questi libri sul fondo del bidone: sono pur sempre libri, non c'è ragione di trattarli male. Dopo un po', ho cominciato a prenderci gusto, e i libri venivano lanciati, tipo partita di basket. 
Ma l'apice di questo rito, c'è stato poco fa: come ho già detto, c'è Titti, sul mio bidone. E così, chiusa l'ultima pagina di questo stupido, inutile, balordo romanzo che osano chiamare "giallo" e che è stato recensito con le parole: "Miss Marple è resuscitata in Scozia", mi sono ritrovata a pensare: "Titti, divoralo, distruggilo, tiè, non lo voglio più vedere", e l'ho acciuffato sul fondo, incastrandolo tra parete e libri, spiegazzando pure un po' le pagine. Ecco.
Per inciso, questa mia prima (e ultima) esperienza con Alexander McCall Smith è stata atroce. Piuttosto che leggere le sue pagine, nel tempo libero, mi ritrovavo a leggere i noiosi testi universitari. 

giovedì 21 giugno 2012

Pan

Il libro più stancante che abbia mai letto. L'esperienza più vicina alla "Storia Infinita" che io abbia mai fatto. Un'immersione nel sacro e nel profano, nell'antico e nel moderno. Una storia col Botto. Leggete di questo Peter Pan alternativo, e assolutamente irresistibile.

sabato 9 giugno 2012

How to be a woman

E chi lo sa, come si diventa donne? Certo, sarebbe utile un manuale, una guida in questo impervio mondo femminile che ci si presenta distorto e alterato da ciò che è veramente fin dalla nascita. Chi di noi, è disposta ad ammettere almeno una delle cose che ammette Caitlin Moran nel suo moderno trattato sul femminismo? Chiunque sia arrivata alla fine delle più o meno 300 pagine di invettive, commenti, racconti, consigli. Sfido chiunque l'abbia letto a dire di non aver riso da sola ad alta voce durante la lettura di certi passaggi, di non essersi sentita un tantino in imbarazzo per certi temi affrontati, di non essersi ritrovata, alla fine del libro, con il suddetto stretto al petto, e giurandoci sopra -stile Bibbia- di amare e onorare Caitlin Moran, per sempre, e continuare a inneggiarla fino all'esalazione del nostro ultimo respiro!
Chi di voi non l'ha ancora letto, lo faccia alla svelta: finalmente una donna con le palle che parla come un maschio e dice la verità sui dolori del parto e su quelli della ceretta!

"Donne che vivono in un mondo parallelo immaginario, dove costruiscono infinite trame e scenari per eventi che non sono mai accaduti."

Addendum: leggetevi anche questa, se vi siete appassionate all'argomento!
Altro addendum: se per caso la traduttrice del libro si trovasse ad imbattersi in queste righe, ci tengo che sappia che ha azzeccato quasi solo il titolo, e che mi ha fatto digrignare i denti per ogni aggiunta, esplicitazione o generalizzazione inserita, e che li ho notati tutti questi pessimi espedienti, dato che mentre leggevo il libro mi preparavo per l'ennesimo esame di traduzione.

martedì 5 giugno 2012

La Libreria Immaginaria

...E se non ve l'avevo detto è solo perché aspettavo l'occasione giusta, anche se molti l'hanno capito già da un pezzo: sono anche qui, e questa è davvero l'occasione giusta per informare (e ringraziare) i miei lettori cibernetici :D
*me tanto commossa*