"Va bene" assentì Ottobre. La sua barba era di tutti i colori, una macchia d'alberi in autunno, marrone scuro e arancione fiammante e rosso vino; un groviglio non potato gli solcava la parte inferiore del volto. Aveva gote rosse come mele e l'aspetto di un amico, di qualcuno che conosci da tutta una vita.
E niente, quando uno si deve ricredere, lo fa, c'è poco da dire.
Neil Gaiman è un genio: i suoi racconti brevi sono persino più avvincenti dei suoi romanzi, tanto che, appena ne cominci uno, ti ritrovi perso nella sua trama, che è così fitta che te ne accorgi quando ormai arrivi alla fine, e ti chiedi come sia potuta arrivare tanto in fretta. Il bello è che, cosa che non capita con altri racconti, ti trovi a chiederti come le vicende dei personaggi continuano, nell'universo contorto di Gaiman. Perché, nonostante sia un genio, rimane contorto, come è giusto che sia.
Ha mescolato noir, fiabe e classici tutto nello stesso volume. Mitologia, avventura, fantasy, gli ingredienti del suo magnifico modo di scrivere.
Aggiunge addirittura una prefazione al libro, in cui spiega che lungo la lettura potremmo imbatterci in un racconto poco consono alle nostre corde, e scovarne uno invece, che ci resterà impresso a vita.
Be', questo, a me, non è accaduto: mi sono piaciuti tutti. Qualcuno di più, qualche altro di meno, ma tutti, senza eccezione, sono fenomenali.
L'inquietante Jack, che non esce mai dalla sua scatola, eppure incute più timore del troll sotto al ponte. Il racconto di Ottobre (sì, ottobre, proprio lui: quale scrittore riesce a dare la parola ai mesi dell'anno?), l'incredibile coraggio del gatto de "Il prezzo", una storia che non ha nulla da invidiare al macabro di Poe. Ha, addirittura, reso Alice nel Paese delle Meraviglie un noir!
Per non parlare delle "Istruzioni" finali: sublimi. Che in effetti, aprendo il libro, mi sono chiesta come mai le istruzioni fossero state stampate tra le ultime pagine, invece che all'inizio. E be', non vi rovino la lettura, lo scoprirete solo leggendo questo capolavoro letterario.
Per non parlare delle "Istruzioni" finali: sublimi. Che in effetti, aprendo il libro, mi sono chiesta come mai le istruzioni fossero state stampate tra le ultime pagine, invece che all'inizio. E be', non vi rovino la lettura, lo scoprirete solo leggendo questo capolavoro letterario.
Nella radura oltre il castello,
i dodici mesi siedono accanto al fuoco,
si scaldano i piedi, si narrano storie.
Quello del gatto era veramente inquietante ma mi è piaciuto tanto. Gaiman è bravissimo devo leggere Il ragazzo dei mondi infiniti ha una trama carina.
RispondiEliminaio ho deciso che li leggerò/comprerò tutti, nessuno escluso!
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