Be', che dire. Uno dei più bei libri che si possano scrivere. Un libro che è una favola senza magia, che parla di fate senza nominarle, che parla di una comunissima coppia di genitori mancati che trovano rifugio nell'Alaska inesplorata del 1920. Magia che viene sussurrata, pensata, immaginata, ma mai espressa ad alta voce. La Magia che si può trovare solo in romanzi come questo.
Inutile dire che aspetto con ansia le prossime pubblicazioni di Eowyn Ivey.
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