Se nel libro c'è una strega arroccata sulla montagna che ripara le persone inserendo pezzi di oggetti al posto delle loro membra malandate, e un bambino, nello specifico con un cucù al posto del cuore, e che è così coraggioso da attraversare l'Europa per amore di una bambina-cantante, ma al contempo talmente ingenuo da domandare, nel sentire per la prima volta i rintocchi dell'orologio di un campanile, se fosse per caso suo padre, e ancora, così dannatamente romantico, tanto che chiama la sua bella fanciulla "una scintilla", e se poi il libro è disseminato da citazioni, descrizioni, consigli, perle di vita che non vuoi far altro che annotare, per tutto il tempo della lettura, allora figuratevi se io non l'ho letto!
Inutile dire che mi è piaciuto, vero?
"[...] Il vecchio fiume, in genere molto serio nel suo ruolo di fiume, si è mascherato da lago di zucchero a velo che si estende fino al mare. [...] La brina produce meraviglie ricoprendo di paillette il corpo dei gatti. Gli alberi somigliano a grandi fate in camicia da notte, che distendono le braccia, sbadigliano alla luna e guardano le carrozze slittare su una pista di pattinaggio lastricata."
M. Malzieu, La meccanica del cuore
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