Aria frizzantina ma vento caldo, da primi di Maggio, anche se siamo ad Aprile. Un Aprile talmente anomalo che la prima domenica del mese fai un pic-nic sulla spiaggia, passeggiate per il centro a maniche corte, ballerine colorate ai piedi, basta con quegli stivaloni pesanti, gli ombrelli non occupano più spazio nelle borse, al loro posto una custodia per gli occhiali da sole.
Quel momento della giornata in cui senti il vento che ti porta il profumo di fiori d’arancio, misto a gelsomino, che piace a tutti, ma proprio a tutti. Piace a tutti perché in quel profumo c’è una promessa. Promesse di estati meravigliose, di bellissime giornate, di felicità - sia essa effimera come una fetta di torta glassata o a tempo indeterminato -, promesse quasi mai mantenute, ma che lì per lì ci illudono.
E la sera? Quando esci in balcone, o prendi un gelato con gli amici, o torni da una giornata di lavoro, senti proprio il sapore dell’aria; è dolce come solo l’aria di Primavera può essere.
Quanto farebbe bene avere una fialetta con questo profumo intrappolato dentro, da annusare anche durante il resto dell’anno? La ricetta del buon umore, secondo me.
Nessun commento:
Posta un commento