venerdì 11 novembre 2011

Carta, corda e colla

Che i libri hanno un profumo lo sapevate? Io no, l'ho scoperto solo leggendo l'ultimo romanzo di Sarah Addison Allen.
Sono rimasta folgorata da questa scrittrice quando ho letto "Il profumo del Pane alla Lavanda", e ho spasmodicamente atteso la pubblicazione in Italia della nuova storia, "The sugar queen", o volgarmente tradotta "Giorni di zucchero fragole e neve". Naturalmente, controllavo ogni singolo giorno notizie sul blog, sul sito della casa editrice, questo per un annetto. Poi, in mancanza di notizie, dimenticai di controllare sempre più spesso, finché non ho proprio dimenticato l'esistenza della scrittrice! E dire che mi aveva folgorata.
Ma vabbè, fortunatamente, grazie a Federica, ho scoperto che era finalmente uscito il libro in Italia, e sono corsa a comprarlo.
L'ho iniziato solo qualche settimana dopo averlo preso, volevo lasciarlo per un'occasione speciale, e così l'ho iniziato in un lunedì di novembre, inaspettatamente proprio nello stesso periodo in cui comincia la storia.
Ho detto che questo libro profuma, ed è vero. Non del profumo dei libri, ma di zucchero, di liquirizia, di torte alla panna e glassa al burro. E dire che l'autrice non perde nemmeno tanto tempo a descrivere il cibo, ma quando lo nomina giuro che si sente il profumo di ciò di cui parla.
Diciamo che ci ho messo un po' più del mio tempo normale a finirlo, questo perché, arrivata alla parte centrale, mi sono arenata. E proprio ieri, dicevo alla mia amica, dopo averle decantato le sue meraviglie quando ero ancora alle prime pagine, quanto fosse noiosa la storia. Non andava né su né giù, proprio come una caramella che rimane incastrata in gola.
Ebbene, non potevo sbagliarmi di più sul conto di questo romanzo, nemmeno se avessi programmato una bugia bella e buona. Tutto è fuorché noioso. E' la storia più dolce che abbia mai letto, ricorda vagamente la fiaba di Raperonzolo, e tutto quel Rosso, il considerarlo un colore magico e portafortuna l'ha fatto piacere addirittura a me, l'antirosso per eccellenza. Il finale, totalmente inaspettato, è uno di quei finali che ti fa parlare ad alta voce, o almeno, io ho esclamato "Oh, no!", nel leggerlo, e continuato a ripetere "No, no, no!" fino all'ultimo capitolo. Provare per credere.
Consiglio: fate scorta di schifezze da mangiare, se doveste venirvi voglia di comprarlo, e consumatele insieme alle pagine.
Non aspettatevi il solito romanzetto d'amore. Qui si parla di amicizia, di amore, di magia, di panni sporchi, di desideri repressi e desideri realizzati.
Chissà che non sia un libro portafortuna. In fondo c'è del rosso anche sulla copertina.

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