mercoledì 28 dicembre 2011

A Christmas dream and how it came true

Quattro lunghissimi giorni per leggere poco più di cento pagine.
E niente, quando un libro non ti prende, non ti prende e basta.

lunedì 26 dicembre 2011

Post Christmas

Tiriamo le somme.

Teglia per muffin a forma di silicone.
Specchietto da borsa.
Trilogia del Re Leone.
Cofanetto bluray di Harry Potter.
Desperate Housewives, sesta stagione.
Portafoglio.
Penna abbinata al portachiavi.
Orecchini.
Cofanetto benessere Emozione3.
Maglione.
Ciabatte di Trilly.
Libri a volontà.
Mazzo di tarocchi folletti.
Tv.
Lettore DVD.
Un carillon.
"21", Adele.
Collanina con stella marina di acqua marina.
Tanti dindi.

Risultato: il Natale perfetto. E dire che i regali da aprire non sono ancora finiti!

venerdì 23 dicembre 2011

Cenerontola

Quando ho visto Cenerontola sul banco della casa editrice l'8 dicembre, ho subito deciso che doveva essere mio. Fiabe, principesse, fate e maiali volanti? E poi, c'era scritto "dai 6 ai 99 anni", quale miglior invito per un'ingorda di favole come me?!
Già l'introduzione di Elasti è dolce e commovente, poi se passiamo subito alla descrizione di una Cenerontola che è tutta un programma, come si fa a non provare simpatia per questo racconto?
Personaggi mille volte visti e sentiti, fanno comparse occasionali per comportarsi in modi nuovi e inaspettati. Chi se lo aspettava infatti, che anche Brontolo sarebbe rimasto colpito dal minestrone dell'anomala principessa?
E che "la Sirenetta temeva il viaggio per non poter mettere a mollo le sue nuove gambe almeno un po'"? Io di sicuro no.
E da quanto i coccodrilli sono animali gentili educati e ammodo, che nemmeno Jane Austen avrebbe potuto parlare di un personaggio così politically correct?
E per finire, nei minisodi, la storia di Vandalo? Dolcissima, ancora di più della prefazione.
Una fiaba in cui la realtà entra nei piccoli gesti quotidiani, in cui le principesse moderne hanno a che fare con la spesa e la cucina, che spolverano e che pagano l'affitto del loro castello, per poi finire la giornata comodamente in poltrona, guardando la tv, con un gattone peloso sui piedi a mo' di scaldotto. 
Una fiaba in cui si capisce, che il mondo è pieno di principesse, e che basta guardarsi allo specchio per vederne una.

mercoledì 21 dicembre 2011

Holmes for Holiday, part II

Che dire? Finalmente un giallo che mi ha appassionato. E io che credevo che fossi incapace di apprezzare i misteri, senza scovare indizi, senza essere coinvolta dalla trama. E invece! Forse è solo che non riesco ad apprezzare Agatha Christie, ma Arthur Conan Doyle, lo apprezzo, quello sì.
E pure i racconti di questa antologia, scritti da vari autori seguaci dell'opera dello scrittore inglese. Ognuno di loro ha inserito nella storia un tocco personale evidente, ma ognuno di loro ha rispettato pienamente lo stile Holmes, avvincendo il lettore dalla prima all'ultima pagina del racconto.
La particolarità del libro è che, ovviamente, i racconti sono ambientati nel periodo natalizio, elemento carente nelle vere storie dello scrittore. E' raro infatti, vedere Sherlock Holmes in azione a Natale, eccetto che ne "L'avventura del carbonchio azzurro", e quindi è piacevole vedere il celebre cinico detective destreggiarsi con il sentimentalismo e l'ipocrisia che nutrono questo periodo dell'anno.
Certamente alcuni racconti sono stati migliori di altri, ma i miei preferiti rimangono due: "Uno scandalo in inverno", di Gillian Linscott; "L'avventura del cane ventriloquo", di Jon L. Breen.
Vorrei dirvi miliardi di cose riguardo queste due storie, ma il bello dei gialli è che non si deve mai scoprire nulla fino alla fine, e per evitare di anticipare dettagli importanti, sarà meglio tacere!
Vi dico però, che il libro merita, e quale occasione migliore per leggere del detective più famoso del mondo, che questo Natale?
Inoltre, in questo periodo di magra economica, è un modo per sostenere le piccole case editrici italiane indipendenti, come la Gargoyle, che è ancora poco conosciuta, ma su una strada molto luminosa, secondo me, in contrasto col genere di lavori che pubblica ;)

martedì 20 dicembre 2011

Christmas, again

Il Venticinque si avvicina, e tanto per sensibilizzare un po' gli animi, pubblicizzo il blog che ha pubblicato questo divertentissimo mini-racconto!

lunedì 19 dicembre 2011

Natale in Holmes

"Ci può essere soltanto una cosa più pericolosa di una donna, Watson: più donne che agiscono in combutta, e tutte moralmente certe di essere dalla parte della ragione"
G. Moffat 

venerdì 16 dicembre 2011

Winter Wanted

No dico. Ma l'inverno? Dov'è? L'hanno rubato? Si è dimenticato di noi? Probabilmente sarà rimasto in vacanza su un'isola giamaicana, che avrà pensato: "Con la crisi che c'è, che ci torno a fare a lavorare?".
Ma un pezzettino di inverno almeno a Dicembre, io lo vorrei, ecco.
Insomma, è da ottobre che sto col giacchetto leggero, il piumino manco a tirarlo fuori dall'armadio, e i maglioni? Pfui, non ricordo nemmeno cosa si provi ad averli indosso.
Non mi aspetto neve (a Roma non ce la aspettiamo mai, anche se negli ultimi due anni ci ha fatto un'improvvisata), ma almeno un freddino dicembrino che ti fa mettere la sciarpa ben avvolta intorno al collo, questo sì.
Su, fredduccio bello, arriva, e facci passare uno di quei gelidi Natali in cui l'aria è cristallina, il cielo è limpido e la bocca fa tante nuvolette di respiri!

domenica 11 dicembre 2011

... E visto che oggi sono in tema di libri, approfitto per segnalare una favola originale che promette tante risate, che ho scovato questo weekend alla fiera di cui ho parlato qui.
Non ho ancora iniziato "Cenerontola", ma non vedo l'ora di leggere questa versione della principessa con la P maiuscola per eccellenza. Per convincervi, purtroppo, non ho altro che questo, e il booktrailer, che vi posto qui sotto, ma certissimamente quando lo leggerò, vi parlerò di tutte le meraviglie che sono sicura troverò in questa favola così originale!

M is for Magic

"Va bene" assentì Ottobre. La sua barba era di tutti i colori, una macchia d'alberi in autunno, marrone scuro e arancione fiammante e rosso vino; un groviglio non potato gli solcava la parte inferiore del volto. Aveva gote rosse come mele e l'aspetto di un amico, di qualcuno che conosci da tutta una vita. 
E niente, quando uno si deve ricredere, lo fa, c'è poco da dire. 
Neil Gaiman è un genio: i suoi racconti brevi sono persino più avvincenti dei suoi romanzi, tanto che, appena ne cominci uno, ti ritrovi perso nella sua trama, che è così fitta che te ne accorgi quando ormai arrivi alla fine, e ti chiedi come sia potuta arrivare tanto in fretta. Il bello è che, cosa che non capita con altri racconti, ti trovi a chiederti come le vicende dei personaggi continuano, nell'universo contorto di Gaiman. Perché, nonostante sia un genio, rimane contorto, come è giusto che sia.
Ha mescolato noir, fiabe e classici  tutto nello stesso volume. Mitologia, avventura, fantasy, gli ingredienti del suo magnifico modo di scrivere. 
Aggiunge addirittura una prefazione al libro, in cui spiega che lungo la lettura potremmo imbatterci in un racconto poco consono alle nostre corde, e scovarne uno invece, che ci resterà impresso a vita.
Be', questo, a me, non è accaduto: mi sono piaciuti tutti. Qualcuno di più, qualche altro di meno, ma tutti, senza eccezione, sono fenomenali.
L'inquietante Jack, che non esce mai dalla sua scatola, eppure incute più timore del troll sotto al ponte. Il racconto di Ottobre (sì, ottobre, proprio lui: quale scrittore riesce a dare la parola ai mesi dell'anno?), l'incredibile coraggio del gatto de "Il prezzo", una storia che non ha nulla da invidiare al macabro di Poe. Ha, addirittura, reso Alice nel Paese delle Meraviglie un noir!
Per non parlare delle "Istruzioni" finali: sublimi. Che in effetti, aprendo il libro, mi sono chiesta come mai le istruzioni fossero state stampate tra le ultime pagine, invece che all'inizio. E be', non vi rovino la lettura, lo scoprirete solo leggendo questo capolavoro letterario.

Nella radura oltre il castello, 
i dodici mesi siedono accanto al fuoco,
si scaldano i piedi, si narrano storie.

giovedì 8 dicembre 2011

Christmas: let's begin

L'otto dicembre, data sempre meno tradizionale, ha sempre simboleggiato l'inizio del periodo natalizio.
Ma in una società in cui i negozi cominciano ad esporre alberi di Natale subito dopo Halloween, e  le lucine colorate si affacciano ai balconi dei palazzi dal primo di dicembre, chi lo dice che l'otto dicembre bisogna stare a casa a fare l'albero?
Sicuramente c'è chi l'ha fatto prima, e chi lo farà dopo, o chi non lo farà affatto. 
E c'è anche chi organizza fiere in questo giorno simbolico, e allora, perché non andare a dare un'occhiata, facendo scorpacciata di libri ai danni del povero (e già abbastanza svuotato) portafoglio?
Io ci sono andata, e, oltre al trascurabile fatto di aver speso un patrimonio, sono tornata a casa con sette titoli che mai avrei nemmeno immaginato in una comune libreria. 
Un modo diverso per fare un regalo di Natale, aiutando le piccole case editrici e gli autori italiani emergenti, che un po' di sostegno al made in Italy ogni tanto fa bene.
Avete tempo fino all'11. 
Andateci, andateci, andateci.
Ma lasciate a casa i pregiudizi, e badate bene a riempire il portafoglio!


venerdì 18 novembre 2011

Jack & Alice

"Basta tenersi alla larga dal Primo Amore, e non si avrà più motivo di temerne un secondo."
J. Austen

I've got your number

Un film! Un film!! Chiedo a gran voce un film per questo libro!!!

mercoledì 16 novembre 2011

Intervista col vampiro

Se volete sentire opinioni discordanti sul mondo della Notte abitato da Vampiri, o personaggi-che-vorrebbero-tanto-esserlo-ma-non-ci-riescono, cliccate qui.
Se siete fans della Meyer... lasciate perdere!

venerdì 11 novembre 2011

Carta, corda e colla

Che i libri hanno un profumo lo sapevate? Io no, l'ho scoperto solo leggendo l'ultimo romanzo di Sarah Addison Allen.
Sono rimasta folgorata da questa scrittrice quando ho letto "Il profumo del Pane alla Lavanda", e ho spasmodicamente atteso la pubblicazione in Italia della nuova storia, "The sugar queen", o volgarmente tradotta "Giorni di zucchero fragole e neve". Naturalmente, controllavo ogni singolo giorno notizie sul blog, sul sito della casa editrice, questo per un annetto. Poi, in mancanza di notizie, dimenticai di controllare sempre più spesso, finché non ho proprio dimenticato l'esistenza della scrittrice! E dire che mi aveva folgorata.
Ma vabbè, fortunatamente, grazie a Federica, ho scoperto che era finalmente uscito il libro in Italia, e sono corsa a comprarlo.
L'ho iniziato solo qualche settimana dopo averlo preso, volevo lasciarlo per un'occasione speciale, e così l'ho iniziato in un lunedì di novembre, inaspettatamente proprio nello stesso periodo in cui comincia la storia.
Ho detto che questo libro profuma, ed è vero. Non del profumo dei libri, ma di zucchero, di liquirizia, di torte alla panna e glassa al burro. E dire che l'autrice non perde nemmeno tanto tempo a descrivere il cibo, ma quando lo nomina giuro che si sente il profumo di ciò di cui parla.
Diciamo che ci ho messo un po' più del mio tempo normale a finirlo, questo perché, arrivata alla parte centrale, mi sono arenata. E proprio ieri, dicevo alla mia amica, dopo averle decantato le sue meraviglie quando ero ancora alle prime pagine, quanto fosse noiosa la storia. Non andava né su né giù, proprio come una caramella che rimane incastrata in gola.
Ebbene, non potevo sbagliarmi di più sul conto di questo romanzo, nemmeno se avessi programmato una bugia bella e buona. Tutto è fuorché noioso. E' la storia più dolce che abbia mai letto, ricorda vagamente la fiaba di Raperonzolo, e tutto quel Rosso, il considerarlo un colore magico e portafortuna l'ha fatto piacere addirittura a me, l'antirosso per eccellenza. Il finale, totalmente inaspettato, è uno di quei finali che ti fa parlare ad alta voce, o almeno, io ho esclamato "Oh, no!", nel leggerlo, e continuato a ripetere "No, no, no!" fino all'ultimo capitolo. Provare per credere.
Consiglio: fate scorta di schifezze da mangiare, se doveste venirvi voglia di comprarlo, e consumatele insieme alle pagine.
Non aspettatevi il solito romanzetto d'amore. Qui si parla di amicizia, di amore, di magia, di panni sporchi, di desideri repressi e desideri realizzati.
Chissà che non sia un libro portafortuna. In fondo c'è del rosso anche sulla copertina.

mercoledì 9 novembre 2011

Finally, the very first Autumn day!

Tema: la perfetta giornata d'autunno
Svolgimento: Dopo un giorno e una notte interi di pioggia battente, incessante e violenta, tutto tace al sorgere del sole. Tutto, eccetto un venticello leggero che spazza via le ultime nuvole rimaste. Il sole brilla all'orizzonte, promettendo di salire alto e caldo nel cielo. Le strade sono bagnate, ma a tratti, ché il sole si sta già prodigando per asciugarle. Qualche pozzanghera resiste, e le foglie cadute, restano lì, a galleggiare beate. Fa freddo. E diavolo, era ora! Un novembre così caldo non lo ricordo nemmeno, nella mia veneranda vita di ventiduenne. Fatto sta che è un freddino piacevole, così piacevole che è ancora più piacevole attraversare zone d'ombra, per poi imbattersi in chiazze di sole che scaldano le gambe. Gli alberi sono mezzi spogli, mezzi no. Le foglie che ancora resistono si riposano placidamente sui rami, esauste dalla notte precedente.
Tutto brilla di luce autunnale, tutto è giallo e rosso e marrone, e fa freddo. Ma c'è il sole, e tutto brilla davvero.
Conclusione: oggi l'Autunno si è ricordato di venire a trovarci anche a Roma, e la giornata è proprio così.

Post Scriptum: Se poi la giornata si conclude con una luna piena alta rotonda argentea e accecante nel cielo limpido, io dico: che si può chiedere di più? :)

domenica 30 ottobre 2011

Shiver

Non mi era mai capitato di sentire un brivido lungo la schiena nel leggere l'ultima pagina di un romanzo.
Per quanti buoni libri io abbia letto, e alcuni meritavano una bella schiera di brividi, tanti quanti sono stati i libri terribili che avrebbero meritato più un brivido d'orrore, mai niente può essere paragonato a questo e a quello che questa meravigliosa scrittrice provoca in me quando la storia finisce e non ci sono più pagine da sfogliare.
Forse, la Barry, con il finale de "La Lettrice Bugiarda", potrebbe essere paragonato vagamente a " Una Lontana Follia". Nel senso che finito di leggere Brunonia Barry e il suo esordio, ho tirato un sospiro di stupore nel leggere le ultime righe, restando totalmente incredula e allibita, e avendo l'impulso di ricominciare subito il libro da capo, per notare gli indizi tralasciati durante la lettura, troppo presa dalla trama.
Ma quelle sensazioni di cui si parla, il modo di dire "è passato uno spirito", è questo il brivido. Non era suggestione, ma proprio il finale della storia, così sublime che non puoi provare proprio nient'altro.
Be', questa Kate Morton si sta proprio lasciando amare alla follia, e non so se questo sia un bene o un male. Di sicuro in questo momento un pò male è, considerato che ha pubblicato ben quattro libri dal 2007 o giù di lì, e al momento ne sono disponibili solo due.
Aspettare mi sembra l'unica soluzione possibile. Anche se io non sono una persona paziente, tutt'altro, e quindi sarà una tortura.

giovedì 20 ottobre 2011

E la chiamano volgarmente "Bookshelf"

Prima adoravo Neil Gaiman. Oh sì, lo amavo tantissimo. L'ho scoperto con Stardust a 18 anni -sì, lo ammetto, un pò tardi, dato che principalmente lui scrive letteratura per ragazzi-, dopodiché ho iniziato a leggerlo e ad apprezzarlo in ogni sua opera. Oh sì, anche dopo Coraline l'ho amato. In fondo, anche se il cartone mi aveva un tantino spaventato, leggendo il libro ho fatto pace con la storia e sono andata avanti nel mio amore. 
Quando qualche riga fa ho scritto "Prima...", intendevo un "prima" molto recente. Infatti, gironzolando su Tumblr vedo la foto di una libreria inimmaginabile. Clicco sulla fonte, e scopro che la foto cattura la casa di Neil Gaiman, e che la suddetta libreria non finisce in quella foto. Oh no, perché in una sola foto non c'entrerebbe. Quindi sul sito hanno pensato bene di pubblicare tutto il book fotografico, per permettere a noi lettori squattrinati, senza la notorietà degli scrittori che si ostinano ad ostentare le loro librerie favolose in questo modo, di mangiarci anche le ossa dei gomiti. Uno già di per sé non arriva al gomito, mentre vi assicuro che stavolta, sono riuscita a ridurre in poltiglia anche l'osso.
Insomma, ecco la foto incriminante, quella che ha scatenato tutto. C'è anche il link originale, nel caso qualche sadico lettore masochista voglia guardare anche il resto, ma poi resistete dall'impulso di gettarvi dal balcone per favore, già io sto facendo molta fatica a restare calma e seduta sulla mia sedia.

Comunque, ora lo odio, se per caso non fosse chiaro. Quella non è una "libreria". E' una casa fatta con pareti di libri, ed io sono invidiosa, ecco.

martedì 4 ottobre 2011

The Little Women Letters

Sarà periodo di grandi letture? Si potrebbe anche credere, visto che nel giro di poco più che una settimana, non uno, ma ben DUE, sono stati i libri che mi hanno colpito!
Certo che non rinnego quello che ho scritto e pensato e sospirato sulla storia di Kate Morton, ma posso dire che finalmente ci voleva qualcuno del nostro secolo che ricordasse, ammirasse, amasse e recuperasse dai vecchi bauli in soffitta Louisa May Alcott. Sarà anche il fascino delle scrittrici Donnelly? Può essere tutto quello che ho detto, e molto altro, il punto è che questo romanzo è divertente, con tante di quelle battute guizzanti che si legge con un sorriso che spunta quando meno te ne accorgi. E' romantico, ma non zuccheroso. E' avventuroso a modo suo, in fondo ci vuole coraggio ad imbarcarsi davvero nell'avventura della Vita. E' il perfetto omaggio -e sequel- al capolavoro creato da una delle scrittrici americane che amo di più, con la quale sono cresciuta, e che, grazie alla penna di questa storia, ho ritrovato nel nostro mondo moderno, che spesso la dimentica.

giovedì 29 settembre 2011

Flowers

Mi piace ricevere fiori, a quale ragazza dispiace, vorrei sapere io. Ma non quei fiori da fioraio dei Parioli, con mille fronzoli, poco colore e ancor meno profumo. Odio quando li incartano con la carta pesta, e non mi piace quando ci mettono in mezzo tutta quell'erbaccia. Non mi importa se è nebbiolina, puzza, e rovina l'insieme del mazzo di fiori. E poi tutte quelle foglie verdi in mezzo alle corolle. Se ti chiedo un mazzo di fiori, dammi un mazzo di fiori, senza cicoria in mezzo. E i mazzi di fiori, se i fiori sono belli, è più gradito riceverli tenuti insieme da un nastro, o anche dalla semplice carta da pacchi marrone, con uno spago rustico che chiude il cono di carta. Non sono forse più belli, così? Tanto tutta quella carta colorata che si mette intorno, la buttiamo ancora prima di scoprire che fiori abbiamo ricevuto, e allora a che serve?
Per chi volesse regalarmi un bouquet: tenete a mente tutto questo mio delirio, e ricordate che odio le rose, e che mi piacciono solo gialle.

martedì 27 settembre 2011

Ars Magica

"La magia è saggezza, è l'impiego consapevole delle forze spirituali al fine di ottenere fenomeni visibili o tangibili, reali o illusori; è l'uso benefico della forza della volontà, dell'amore e dell'immaginazione. E' la forza più potente dello spirito umano impiegata a fin di bene. La magia non è stregoneria."
Paracelso 

lunedì 26 settembre 2011

The Forgotten Garden

Non credo di aver mai letto un libro più meraviglioso in vita mia, e non credo che ne leggerò mai. "Il bello" -si sa- "è negli occhi di chi guarda", e sicuramente per il mondo intero esisteranno libri più avvincenti e significativi, ma questa storia è perfetta per me, racchiude tutto ciò che mi aspetto di trovare una volta aperta la copertina e sfogliato le pagine. Fiabe, misteri, un vecchio giardino, personaggi inimmaginabili. Grazie all'Autrice, che mi ha fatto sentire Eliza come fosse mia nonna.

giovedì 15 settembre 2011

A volte senti il bisogno di tornare alle storie che ti raccontavi quando eri più piccola, ad entrare dentro quelle storie, come facevi quando le scrivevi. Ripescare il tuo alterego letterario (tutti ne abbiamo uno), per immergerti nella sua vita perfetta, creata dalla tua mente contorta. Passare per i corridoi del college sentendoti a casa, riunirti con il solito gruppo in una stanza piena di cuscini colorati, passeggiare nel parco al tramonto, indossare quei fantastici vestiti che ti disegnavi e tutti gli accessori che ci abbinavi. A volte vorresti sapere come va a finire quella storia inframmezzata in tanti episodi, uno diverso per ogni umore. Vorresti così tanto, che ti ritrovi davanti ad una pagina bianca sullo schermo del PC, fissando il vuoto, senza sapere perché l'hai aperta. Poi, il perché rimane vuota e bianca, non te lo spieghi nemmeno tu. Ci vuole un attimo ad aprire un nuovo documento, ma poi serve così tanto tempo per chiuderlo, quasi non vorresti abbandonarlo, come se già il tuo mondo fosse impresso lì, con un inchiostro invisibile. E forse quell'inchiostro c'è, è per questo che è così difficile da chiudere, ogni volta di più. E se un giorno non si riaprisse più? Meglio mettere tutto per iscritto finché siamo in tempo.

giovedì 1 settembre 2011

Remarkable Creatures

Che succede, Tracy Chevalier sta perdendo il suo smalto? Dalla "Ragazza con l'orecchino di perla" è andata in caduta libera, se si esclude "L'Innocenza"? Sarà che non sono un'appassionata di storia naturale, di rocce, fossili e tutta la combriccola, ma la storia così debole? Da quando ha smesso di trascinarti come in un vortice tra le pagine dei suoi libri? ci ho messo una buona settimana per finirlo, e di solito i suoi si divorano in 36 ore al massimo. Era una delle poche buone romanziere moderne, speriamo sia solo un brutto capitombolo, e che si sia già rialzata con solo una sbucciatura sul ginocchio.

domenica 28 agosto 2011

What about...?

... Ricreare le condizioni climatiche inglesi, accendendo il condizionatore al massimo, una sciarpa intorno al collo, giusto per bere una typical cup of English Tea?
Questo solo per farvi capire quanto m'è piaciuta Londra.

giovedì 11 agosto 2011

Guardo tutte quelle foto sbrilluccicanti di felicità, di vita, di indipendenza e mi ci perdo, pensando intensamente che un giorno, molto presto, vivrò anch'io così, e che queste orribili interminabili giornate saranno solo dei bruttissimi ricordi.

mercoledì 10 agosto 2011

domenica 31 luglio 2011

Dolce far Niente

Un libro, poi un altro, poi subito un altro ancora. Divoratrice di libri, riempo i pomeriggi, le mattine, le serate, i momenti di quest'estate di nullafacenza leggendo un libro dietro l'altro.

lunedì 18 luglio 2011

Wannabe

Perché non diventare una scrittrice? Il tempo libero che mi rimane pieno di parole scritte su una pagina bianca, storie inventate dal nulla che ti trasportano in un tutto cha fa sognare, immaginare, o semplicemente vivere un’esperienza diversa. And why not writing in English? A che serve altrimenti una laurea in Lingue e Culture del Mondo Moderno? Magari inizio dai pensierini, eh? Sì, inizio dalle cose facili, e poi mi dilungo sempre di più. Progetto delle ore 20.35 della serata del 18 Luglio 2011. Domani sarà tutto dimenticato, lo so. Magari vorrò diventare una scopritrice di tombe.  

mercoledì 13 luglio 2011

Raise your Glass

Il mondo con una corona d'alloro e mirtilli sulla testa ha tutto un'altro sapore.

martedì 5 luglio 2011

F very very much

Ho bisogno di uno spazio in cui urlare la mia rabbia al mondo, alla pioggia e allo stress. Se siete puritani, deboli di cuore o contro le volgarità, smettete pure di leggere. Oggi l'etichetta è bandita dal mio universo, e pure la buona educazione.



VAFFANCULO, di cuore, sinceramente.

domenica 3 luglio 2011

Carbonel

Mi sono accorta solo dopo qualche giorno che ho cominciato a leggerlo, che sto leggendo un libro senza pagine. Errore di stampa o chicca grafica??

martedì 21 giugno 2011

Welcome Summer

Come, no dico, come si fa a non essere felici di festeggiare il primo giorno d'estate comprando un vestito azzurro megafantastico per la laurea imminente, che è proprio quello che volevi te?! Come??

domenica 19 giugno 2011

This Is For Harry

Si avvicina questo 13 Luglio. Avrò pure 22 anni, ma Harry Potter è stato un amico d'infanzia, è stato la mia infanzia. Quelli sono forse gli unici libri vissuti che ho, io, che i libri li tratto con i guanti di velluto ed evito di aprire troppo le pagine per rovinare il dorso di copertina. Non li cambierei per niente al mondo, sono pieni di lacrime, profumano come profumavano la prima volta che li ho letti, anche se al momento non si possono contare le volte che sono stati aperti. Troppe. Così tante che ogni volta che li chiudo mi sembra di perdere qualcosa di talmente prezioso, che solo la sensazione di perdere un amico può avvicinarsi a quello che provo.
So, sono anch'io una HPAddicted, anche io sono in lutto, anche io non vedo l'ora che arrivi l'ultimo film, anche se l'attesa più grande c'è stata fino al 5/1/2008 alle 00,00 nella Feltrinelli di Viale Libia.
E visto che gironzolando sul web ho trovato questo bel papier, lo copio e incollo qui. Buona lettura.


This is for Harry ϟ
This is for searching for information on Nicholas Flamel. This is for troll in the dungeon! This is for catching the snitch in your mouth. This is for visits to Hagrid’s hut. This is for rivalry with Malfoy. This is for warm nights in the Gryffindor common room doing homework. This is for cold wet days in a tent, searching for horcruxes. This is for predicting Harry’s death in every lesson. This is for Tom Riddle. This is for following the spiders. This is for Hogsmeade. This is for Dumbledore. This is for care of magical creatures. This is for kissing Cho Chang. This is for facing your boggart. This if for Nargles. This is for mischief managed. This is for Minerva. This is for life-lessons. This is for love. This is for friendship. This is for Fred and George. This is for the Yule Ball. This is for the weird sisters. This is forDobby is free. This is for the DA. This is for snuffles. This is for centaurs. This is for gillyweed. This is for page 394. This is for christmas spent at Hogwarts. This is for Charlie and his love for dragons. This is for Mrs Weasley’s jumpers. This is for Fleur. This is for the leaky cauldron. This is for Stan Shunpike. This is for the Battle of Hogwarts. This is for going back in time to save Sirius. This is for the ghost of the last laugh still etched upon his face. This is for searching for the basilisk. This is for fighting Nagini in Godrics Hollow. This is for it is not how you are alike, but how you are different. This is for James and Lily. This is for the friendship. This is for the hopes. This is for hinkypunks and redcaps. This is for I open at the close. This is for Luna. This is for his furry little problem. This is for don’t call me nymphadora. This is for Nearly Headless Nick. This is for the Slytherin common room. This is for the slug club. This is for Kreacher. This is for Wormtail. This is for making the wrong choices and paying the price. This is for loyalty and bravery. This is for love. This is for teaching us the twisted world we live in. This is for muggles and wizards alike. This is for a story not just about wizards and witches and magic, but for a story of morals, life and death and the brutality of life. This is for caring. This is for the Room of Requirement. This is for sneaking Hedwig out of History of Magic. This is for Umbridge-itis. This is for Peeves. This is for the great hall and it’s enchanted ceiling. This is for Draco Malfoy, the amazing bouncing ferret. This is for AVPM. This is for midnight releases. This is for rainy London Premieres. This is for the marauders. This is for winning the quidditch cup. This is for S.P.E.W. This is for Madam puddifoot’s tea shop. This is for Cedric Diggory. This is for the fun of the rivalry against Twilight. This is for the Wizarding World of Harry Potter. This is for realising the ministry sucks. This is for Aurors. This is for Rufus Scrimgeour’s last act. This is for the order of the phoenix. This is for Expecto Patronum. This is for Obliviate. This is for Crucio. This is for I killed Sirius Black! This is for Avada Kedavra. This is for Imperio. This is for Neville killing Nagini. This is for Ravenclaw. This is for Hufflepuff. This is for uniting. This is for setting aside your differences. This is for crying in the cinema. This is for tear stained books. This is for being the chosen one. This is for the attachment to characters. This is for Muggles not noticing nothing. This is for weeping. This is for Death Eaters. This is for the whomping willow. This is for Harry’s firebolt. This is for Hedwig. This is for visiting Diagon Alley with Hagrid. This is for being there from Mr and Mrs Dursley of number four private drive.. to the scar had not pained harry for nineteen years. all was well. This is for being proud to say you have stuck with harryuntil the very end. This is for facing your boggart on July 15th. This is for your friends never understanding. This is for explaining the films to your parents, whilst knowing every line off by heart. This is for your loyalty, from every book release to every film release, every trailer, every whisper of excitement. This is for all the dedication. This is for the 14 years. This is for them, the golden trio. This is for JK Rowling. This is for Ron. This is for Hermione. This is for Harry Potter. This is for the memories. This is for our childhood. This is for the time of our lives. This is for the Harry Potter Generation.

Fonte: http://thisisforharry.tumblr.com/post/6666986520/this-is-for-searching-for-information-on-nicholas

sabato 11 giugno 2011

Crap! Clouds Again

Ahhh. Ecco perché ci sono le nuvole oggi a Roma. Ogni volta che c'è un'eclissi o un evento astronomico cui assistere, il cielo si nasconde sempre dietro a quella fastidiossima coltre grigio-bianca. Umpf.

venerdì 10 giugno 2011

Una lamentela al giorno...

Io odio, detesto, odissimo le stupide traduzioni dei libri: perché noi italiani dobbiamo tradurre/cambiare anche i nomi propri?? Perché? Qualcuno lo sa? Qualcuno può fermare queste barbarità barbariche?

mercoledì 8 giugno 2011

Little Hands Clapping

No, dico: dove l'ha vista la "favola entusiasmante" l'Observer? Il Financial Times dovrebbe occuparsi di fornire le notizie economico-finanziare per le quali è nato, invece di dare false speranze a lettori ignari, con le parole: "Una favola divertentissima che piacerà sia ai cinici che agli idealisti". M'è sfuggita la favola?? E mi sa che mi sono sfuggite anche le trovate disseminate per ognuna delle 246 pagine che mi faranno ridere a crepapelle. Qui l'unico che ci ha preso è il Guardian: "Un romanzo macabro, brillante e terrificante".
Certo, il tipo ha una certa abilità nella prosa, eh, non c'è che dire, e la fantasia sicuramente non gli manca. Questo romanzo sarebbe il sogno di un analista di racconti, pieno com'è di analessi, prolessi e tutto l'armamentario, ed è davvero un romanzo originale, ma non ho potuto fare a meno di leggerlo con un ghigno d'orrore sulla faccia, pagina dopo pagina. 

sabato 4 giugno 2011

Poker Love

Le storie d’amore fra le carte. Chi non le immaginava? Passare tutte le estati nella casa al mare, guardando nonni, genitori e zii giocare con le carte da poker e restare a guardare, perché no, questo è un gioco per grandi. Però puoi stare qui in braccio e tirare le carte che ti indico io. Allora ben poca importanza avevano i punti. L’importante erano le figure. E siccome le carte francesi hanno prevalentemente numeri, quando ti trovi a scartare la Donna di Cuori sei sempre un po’ titubante, non vuoi separarla dal Fante di Picche. Sì perché il Re aveva un ruolo troppo severo per piegarsi a simili frivolezze, e il Jolly era troppo cattivo, con quel suo ghigno storto per provare amore. E allora stavi lì, esultando ogni qualvolta una coppia si univa, fantasticando sulla diversità dei loro semi, che si adattava così bene l’uno all’altro. Un amore da Principe e Povero, dove il povero era il Fante, costretto a rincorrere la sua Dama, nel ruolo della principessa. Eh sì che i bambini sono più saggi dei grandi, da sempre.

lunedì 30 maggio 2011

Joy for Beginners

Le cose si attaccavano a Caroline: i suoi polsini restavano catturati dai pomelli delle porte, il suo cappotto dalla portiera di un'auto, la lana del suo maglione irlandese impigliata su un chiodo ramingo che nessuno ricordava di avere mai visto spuntare dal muro.

{...}

Ma ben presto si rese conto di vantare un'affinità con i libri più vecchi e i loro tenui profumi di cene passate e paesi stranieri, le macchie di tè e cioccolato che coloravano le frasi.

{...}

"Sono libri. Non è colpa loro: non hanno fatto niente di male a nessuno, meritano una casa".

"La casa dei destini intrecciati"
E. Bauermeister


mercoledì 25 maggio 2011

The Summer Kitchen

Odio i romanzetti rosa. E li odio soprattutto quando li mascherano da romanzi che hanno incantato il lettore medio, ed hanno avuto successo con il solo passaparola della gente. Li odio, sì, li detesto. Metteteli nel reparto degli stupidi odiosi romanzetti per donnette, non tra il reparto novità, o reparto successi della settimana. Che me lo devi dire a chi cavolo è piaciuto 'sto libro. Colui che ha iniziato il passaparola, lo vorrei proprio vedere. Libri che meritano il passaparola sono quelli della Barry, oppure "L'ultima riga delle favole", o "Il profumo delle foglie di limone", non "La bottega dei desideri". Che poi sto vizio di cambià i titoli ai libri, dico io...

martedì 24 maggio 2011

The Pale Horse

Non capisco perché mi ostino a leggere i romanzi di Agatha Christie, tanto so che poi non mi entusiasmano!
Per quanto fini che siano, ci metto sempre una vita a finirne uno, e magari, nel corso delle pagine, resto anche colpita. Per quanto io non sia tipo da giallo - non indovino mai, dico mai, l'assassino, mi faccio ingannare da tutti gli indizi fasulli che dissemina nella storia - devo ammettere che ha una certa maestria nello scrivere. Di certo è brava, almeno finché non arriviamo al punto di tensione massima della storia, che, inevitabilmente mi delude. Tutto è costruito a incastro per quel momento, che dovrebbe lasciare il lettore con un palmo di naso, e in genere è così, perché l'assassino non ce lo immaginiamo mai. Però il modo in cui lo smaschera! Così, di punto in bianco, butta lì il nome, spiegando il perché e il per come. A dire il vero, ho capito che non è che non mi piacciono i gialli, perché quelli Brandreth li trovo fantastici. Non mi piacciono i suoi gialli! Ma alla fine, chissà com'è, mi ritrovo sempre a leggerne uno, che sia sotto l'ombrellone d'estate, o durante una pausa dallo studio.

domenica 22 maggio 2011

It Was Just a Storm

Ho sempre pensato che camminare sotto la pioggia fosse fastidioso. Odio dover aprire l'ombrello, odio la pioggia che mi sorprende impreparata, odio quel grigiore che solo una giornata di pioggia può dare. Di solito, mi bardo tra stivali antipioggia, giacchetto a prova d'acqua e ombrello onnipresente in borsa.
Ebbene, stavolta la pioggia mi ha colta impreparata. A maggio, nonostante le previsioni del tempo, che mettevano un week end d'acquazzoni in tutta Roma e dintorni, quando ti svegli e senti caldo, vedi un sole spaccapietre senza nemmeno una nuvola in cielo, non ti immagini mica che il tempo possa cambiare così repentinamente. Poi, fa pure 36°, che vuoi che succeda? Bene, avevo comprato giusto ieri una nuova maglietta, estiva, come la giornata che pensavo fosse oggi. Mentre preparo la borsa tolgo l'ombrello senza nemmeno un attimo di esitazione. A che mi serve oggi? Occupa solo spazio, aggiunge peso. E sì, che devo pure fare una bella camminata, quindi caro il mio ombrellino, resti a casa, oggi vacanza. Così, scarpe di tela, pantaloni corti e canottiera, programmiamo una gita per Roma. Ieri, tra l'altro, si è tenuto il 69° concorso internazionale per nuove varietà di rose al Giardino delle Rose, quello davanti al Circo Massimo. Massì, andiamo a dare un'occhiata, se l'orto botanico non lo vedi in questo periodo non c'è gusto, maggio è il mese perfetto, e anche se fa caldo il sole non picchia, è proprio la giornata giusta. Non contenti della nostra temerarietà, ci fermiamo con l'autobus a piazza San Silvestro, per proseguire a piedi da lì. Ci facciamo una passeggiata, ci mescoliamo ai turisti, passiamo una domenica in modo diverso. Arrivati a piazza Venezia vediamo giusto qualche nuvoletta, scure e cariche di pioggia, eh, però erano poche. Proseguiamo? Proseguiamo. Cammin cammina, arriviamo in vista dell'orto botanico, che ormai il cielo è coperto fitto fitto. Eh, ma ormai siamo arrivati fin qui, continuiamo no? Diamo uno sguardo veloce e riscendiamo. Niente, varcata la cancellata il diluvio si abbatte su di noi. I gazebi pieni di gente, tutti assiepati uno sull'altro. Nemmeno un vucumprà che ti vende un ombrellino. E che facciamo? Aspettiamo che spiove? "Signorì, questo è un temporale, mica una pioggia passeggera! Qui piove solo pe peggiorà!", il solito vecchietto che ti capita in queste situazioni e che ha sempre un'opinione su tutto. Tant'è che aveva ragione, quindi dopo una ventina di minuti passati lì sotto, salutiamo e ci avviamo.
Bè, che dire? Ho rischiato di cadere tre volte, scivolando sui sampietrini, come solo le scarpe di tela ti permettono di fare. Ero talmente bagnata che la maglietta era diventata una seconda pelle. I capelli grondavano gocce d'acqua, manco li avessi lavati sotto la doccia. Però ho fatto tutto il tragitto ridendo come una pazza, per l'assurdità di quello che era capitato. Era solo un temporale, un tipico temporale estivo, che ti prende a ciel sereno, e si abbatte per meno di qualche oretta. Però è stato divertente. Uno non può mica arrivare preparato ad ogni evento della vita. Ogni tanto serve pure qualche imprevisto! E poi, poteva andare peggio. Peccato solo che il sole sia ri-uscito nel momento in cui ho messo piede dentro casa!

giovedì 19 maggio 2011

L'Ultima Riga delle Favole

"Quando un sogno ti resta incollato addosso per molto tempo significa che non è più un'illusione, ma un segnale che ti sta indicando la tua missione nella vita".
Anche quando fa paura? Anche quando te ne restano attaccati un fantastiliardo? In quel caso che si fa? Si cerca quello appiccicato meglio? Fai la prova come se staccassi una figurina? E se poi non si stacca ed è quello giusto, che si fa? Chi non risica non rosica, si sa, ma a parole è tutto bello. Sono i fatti che fanno la differenza.

"Poi lascia che il desiderio voli via.
Se lo carichi di troppe attese, 
mai di un'idea aggancerà la scia"
M. Gramellini

lunedì 9 maggio 2011

The Map of True Places

Mi ha fatto riscoprire Hawthorne, e da quando l'ho finito non vedo l'ora di leggere "La Casa dei Sette Abbaini". 
Le sue storie sono sempre ambientate a Salem, e questo mi piace un sacco, perché adoro il Massachussetts, e perché ci sono troppe poche storie su questo posto magico, o almeno, poche sono quelle scritte bene, e Brunonia Barry, è magistrale in questo. 
Perché paradossalmente, anche se i suoi libri sono ambientati lì, non c'è magia, se non quella vera, quella che quando leggi un libro come questo ti rimane appiccicata addosso, come una polverina (di stelle, magari!).
Insomma, leggetelo. Comprate questo libro, ma soprattutto, comprate quello che ha scritto ancora prima, se volete una storia che valga la pena leggere.
E se potete, passate sopra a questa mania tutta italiana di stravolgere le traduzioni, soprattutto quando in originale sono così belli.

martedì 3 maggio 2011

Here comes the Sun

Non è molto, ma un, anzi, due arcobaleni così qualche volta sono sufficienti a rischiarare la giornata. :)

lunedì 2 maggio 2011

Creamy Clouds

E mentre te ne vai al porto ti trovi tutte queste nuvole pannose, che sì, ci sono le nuvole, ma almeno uno spicchio di sole qua e là lo trovi, il primo Maggio. E poi le nuvole pannose ti mettono così di buon umore, e risaltano così bene sul cielo azzurro che trovi solo a Roma, che ignori quelle grigie e cariche di pioggia.

domenica 24 aprile 2011

Sunday, Monday, Happy Days

Le domeniche dovrebbero essere tutte così.
Ti svegli, colazione con una bella coppa di fragole, poi apri le millemila uova di Pasqua che hai per casa. Alcune sorprese sono carine, altre le butti senza nemmeno togliere l’involucro di plastica.
Dopo un pranzo che il matrimonio di William e Kate se lo sogna, apri tutti i libri di ricette che possiedi sul tavolo della cucina, e cominci a sfogliare. Dopo aver detto “Che bella torta!”, “No, faccio questa”, “Ora provo l’altra ricetta” per ogni pagina sfogliata, ogni foto vista, ogni post letto su Internet, ovviamente, non fai nessuna delle ricette sfogliate, ma ne inventi una. Niente di che, una base semplice, un intruglio in mezzo.
Bene, la torta è in forno, dopo mille peripezie col frullatore per aver tentato di frullare fragole e zucchero a velo, dopo aver resistito alla tentazione di non finire il cioccolato delle uova di prima tutto in una volta, ti viene una grande idea: perché non mischiare una torta italiana con qualcosa di americano? Tanto la glassa al burro era sulla lista delle cose da sperimentare!
E via, ammorbidisci il burro a bagnomaria, rovescia metà zucchero a velo nella terrina -l’altra metà è finito nel lavandino-, centellina tre cucni di latte (siate pignoli quanto volete, ma da quando ho visto la Bella Addormentata non chiamo più il cucchiaino con il suo nome di battesimo), gira e rigira, stai un’ora con ‘sta cucchiarella in mano, la glassa deve essere bene amalgamata, bella liscia, senza grumi, finché assaggi e svieni: è la fine del mondo! Però non è che vogliamo essere americani proprio al 100%, tutta la torta ricoperta di glassa è troppo: magari un ghirigoro qua e là. E comunque, visto che prima hai resistito alla tentazione di assaggiare il cioccolato, ora con la glassa in eccesso che ci fai? Le tentazioni si vincono solo una volta al giorno, è risaputo.
Risultato? Lo stomaco è così pieno che un germoglio di soia in più lo farebbe esplodere, ma tutta casa è piena di profumo tortoso, che è l’odore che dovrebbero avere tutte le case, specialmente di domenica.
Poi, se la glassa dovrebbe essere lilla, e ti esce un lilla anemico, e il tutto è condito da un'amica, la domenica diventa strepitosa.

martedì 19 aprile 2011

It Smells like a Memory

Aria frizzantina ma vento caldo, da primi di Maggio, anche se siamo ad Aprile. Un Aprile talmente anomalo che la prima domenica del mese fai un pic-nic sulla spiaggia, passeggiate per il centro a maniche corte, ballerine colorate ai piedi, basta con quegli stivaloni pesanti, gli ombrelli non occupano più spazio nelle borse, al loro posto una custodia per gli occhiali da sole. 
Quel momento della giornata in cui senti il vento che ti porta il profumo di fiori d’arancio, misto a gelsomino, che piace a tutti, ma proprio a tutti.  Piace a tutti perché in quel profumo c’è una promessa. Promesse di estati meravigliose, di bellissime giornate, di felicità - sia essa effimera come una fetta di torta glassata o a tempo indeterminato -, promesse quasi mai mantenute, ma che lì per lì ci illudono. 
E la sera? Quando esci in balcone, o prendi un gelato con gli amici, o torni da una giornata di lavoro, senti  proprio il sapore dell’aria; è dolce come solo l’aria di Primavera può essere. 
Quanto farebbe bene avere una fialetta con questo profumo intrappolato dentro, da annusare anche durante il resto dell’anno? La ricetta del buon umore, secondo me. 

sabato 16 aprile 2011

Criminal Minds

La mente di una donna è pari a una mente criminale.
Se una donna è incazzata, se è gelosa, se è determinata ad ottenere qualcosa, e per di più ha con sé la fantomatica borsa (quasi sempre presa in prestito da Mary Poppins), state pur sicuri che il criminale scapperebbe.

"When guys get jealous, it's actually kinda cute.
When girls get jealous, World War III is about to start." 

giovedì 14 aprile 2011

domenica 10 aprile 2011

Peace and Tomatoes

Il primo pomodoro della stagione. Anche lui dice che c'è bisogno di pace al mondo.

lunedì 21 marzo 2011

It's Springtime

Il primo giorno di primavera l’aria dovrebbe essere azzurrina e profumare di fiori di campo.
Il primo giorno di primavera lo si dovrebbe passare a intrecciare margherite in un prato.
Il primo giorno di primavera dovrebbe soffiare uno scirocco caldo che porta con sé i soffioni insieme a tutti i desideri espressi e mai rivelati della gente.
Il primo giorno di primavera una non dovrebbe essere pieno di pensieri che si accumulano come polvere nera; nella testa dovrebbe esserci solo Doris Day che canticchia Que Sera Sera.
Secondo me le mimose dovrebbero sbocciare il primo giorno di primavera, per portare un po’ di colore e profumo al grigiume della città.
Ma perlomeno questo primo giorno di primavera c’è il sole, e non quell’odiata pioggia che continua a ticchettare sui tetti da una settimana.
Anche se tiepido, c’è, e per ora mi basta.

"Will we have rainbows 
Day after day?" 

martedì 15 marzo 2011

Sleeping Beauty o Sleeping Hollow?

Persa in fantasticherie, sogni, immaginazioni. Quando ti svegli troppo presto da un sogno, e fai fatica a ricordarlo, ma vorresti, eccome se vorresti. Vorresti imprimerti nella memoria quel viso così familiare ma sconosciuto al tempo stesso. L'hai appena incontrato ma lo conosci da una vita. Un pò come Aurora e il Principe Filippo! Ogni sera cerchi di riprendere il sogno dove l'hai lasciato, di continuare la storia solo per vedere come va a finire.
Forse è il caso di iniziare a metterle su carta, queste storie. Chissà che non ne esca un best seller! Chissà che un giorno mi vada di rileggerle, e di sognare ad occhi aperti, di rincontrare quei personaggi che ti tormentano finché non scrivi il loro destino.
Sarà l'influenza del Re Nascosto, ma sarebbe bello riempire i vuoti di carta con parole ancora più vuote.

Filippo: Mi dispiace tanto, non volevo spaventarti.
Aurora: Non è questo, è... è solo che Voi siete un... un...
Filippo: ...un estraneo?
Aurora: mh mh!
Filippo: Ma non ti ricordi? Ci siamo già conosciuti.
Aurora: Davvero?
Filippo: Ma sicuro! Lo hai detto tu stessa: nei tuoi sogni!


"... si innamorò appassionatamente dell'ombra di un sogno."
W. Irving

sabato 12 marzo 2011

A place on my own

E poi vedi tutto sotto una luce diversa, letteralmente. Arrivi  e un raggio di sole troppo mattiniero filtra tra le foglie gialle. E allora non puoi continuare a detestarlo. Pensi addirittura che tutta la fatica fatta fin ora è valsa a qualcosa, se per un momento, anche uno piccolo, puoi sentire quel posto come tuo.

lunedì 7 marzo 2011

The Witches

Da oggi potete chiamarmi "vostra Stregosità".
Rileggere i libri che abbiamo amato da bambini con gli occhi dei grandi è sempre meraviglioso.
Ma organizzare un Roal Dahl Day anche qui in Italia, no eh?
"Non importa chi sei o che aspetto hai. Basta che qualcuno ti ami."

giovedì 3 marzo 2011

Skyline

Ecco il tramonto di Roma, oggi.

Triangle Factory

Ma quanto amo Gad Lerner?
On line, comprato dal giornalaio, recapitato a casa, ma LEGGETE Vanity Fair. Specialmente le invettive di Lerner.

"Che le loro veline mute, 
sottomesse e ornamentali piazzate ogni sera in Tv 
di contorno alla comicità delle risate finte e degli applausi comandati, 
sarebbero solo una raffinata satira del maschilismo imperante nel Paese. 
E guai a voi se non l'avete capito: 
siete colpevoli di non essere spiritosi."
V.F. 9 marzo 2010

venerdì 25 febbraio 2011

Drops of Rainbow

In una giornata soleggiata e particolarmente piena di vento, uscite di casa e arrivate al centro, sedetevi sotto i portici di piazza Esedra, guardate la fontana e aspettate.

giovedì 24 febbraio 2011

That's what Sisters are for

Lista di cose da fare dopo una giornata in cui il buongiorno lo dici in mezzo al traffico, per poi passare la mattinata a giocare con un bambino che dopo averlo conosciuto pensi che il Piccolo Lord sia stato un teppistello, e fare una corsa - l e t t e r a l m e n t e - al centro per girare in tondo l'intero pomeriggio e scoprire che nessun negozio ha quello che cercavi, che questo giro al centro è stato costellato da quasi-cadute ogni sampietrino miracolosamente evitate per un soffio, dicevo, dopo aver passato un pomeriggio a cercare di non cadere ti ritrovi a ridere sguaiatamente sulle disgrazie di una sorella a cui si è rovesciata la pizza sui pantaloni, e nel momento in cui apri il portoncino del palazzo ruzzoli per le scale finendo in braccio alla porta della vicina, cosicché la suddetta sorella, con le mani piene di cartoni di pizza e i pantaloni macchiati d'olio si sbellica dalle risate nel vederti distesa per terra vendicandosi della tua malvagità precedente, no, dicevo dopo questa giornatina, la lista di cose da fare: centrare il letto con un salto e addormentarsi di botto (cercando di non cadere).

domenica 20 febbraio 2011

The Little White Horse

Mentre aspetto di possedere una biblioteca sterminata, mi accontento di saccheggiare le librerie e leggere quanti più libri riesco. 
Intanto ringrazio Elizabeth Goudge del suo libro, che leggerlo è stato come trovare il tavolo di cucina apparecchiato con una bella tovaglia bianca, un piatto di dolci con la glassa rosa e una tazza di latte schiumoso.

venerdì 18 febbraio 2011

When I

Quando vado a Londra voglio comprarmi un paio di guanti, una candela da Matthew Williamson, entrare nella boutique di Stella McCartney in Bruton Street e pensare a quando potrò avere un wedding Book da Smithson  of Bond Street. Voglio provarmi un paio di Jimmy Choo e sentirmi Becky Bloomwood per cinque minuti, farmi un giro da Harris &CO. per guardare il mondo con le lenti del 1800, e provare un cappello da uomo di Bates. Voglio entrare nella libreria Daunt Books e immaginare di essere una studentessa del college, invece della noiosa università a cui sono abituata. Andare a vedere il negozio in cui la Regina si rifornisce di bottoni (sì, anche lei avrà pur bisogno di cose comuni, no?), entrare da David Mellor e comprare un insolito utensile per la cucina, indossare un cappello da Philip Treacy e mangiare un cioccolatino da Melt.
Mi accontento di poco.
Good girls go to Heaven. 
Bad girls go to London.

venerdì 11 febbraio 2011

Ode to the Shoe

Pelle scura, chiara, gialla, blu. Vernice rossa. Camoscio di quel punto di marrone così caldo che ti ricorda il miele. Tacco basso, alto, zeppa, a spillo. Suola di gomma, lacci, stretch. Che sia Estate o Autunno, è sempre un buon momento per comprarne un paio. Entri nel negozio, le ammiri dalla vetrina, con trepidazione chiedi il numero alla commessa, le provi, ci fai una giravolta, te le guardi ammirata allo specchio, e le compri. Riposte nella loro bella scatola, avvolte nella carta velina, e le porti a spasso dondolando la busta come facevi da bambina. Che poi, pure da piccola, l’impronta era questa, eh! Le provavi, ci camminavi, le guardavi estasiata, ma guai a rimetterle nella scatola: si usciva dal negozio con le scarpe nuove. Siamo sempre criticate per la quantità -industriale- di scarpe che possediamo : per gli “Altri” ne abbiamo sempre troppe, costano sempre troppo, occupano sempre troppo spazio. Non riusciremo mai a metterle tutte, comprale solo se ti servono, tra poco esci tu di casa ed entrano le scarpe. Che entrino, dico io, gli faccio spazio nel letto! Stare col piede in due scarpe, meglio consumare scarpe che lenzuola, Il mondo è fatto a scarpette, chi se le leva e chi se le mette. Stivali, ballerina, sandali, infradito. Che poi, le loro scatole, sembrano fatte proprio a forma di regalo. Quale scatola migliore produce il più bel pacchetto? Le scarpe sono il regalo perfetto, ecco. 

"Ma quali rose rosse, ma quali bouquet di mammole?!
Date retta a me: mazzi di scarpe.
Questo è il desiderio inconfessabile di ogni femmina!" 
L. Littizzetto

giovedì 10 febbraio 2011

I am Strong, I am Invincible, I am Woman

Lo spunto -se poi c'è bisogno di uno spunto per affrontare certi argomenti- l'ho preso da un articolo su Vanity Fair di questa settimana. La domanda da un milione di dollari è questa: non è forse giunto il momento, dopo 150 di Unità d'Italia (e dopo duemila minchiate, tipo la festa dell'Unità e altre scemenze simili), che una donna si candidi come Presidente del Consiglio? In particolare, l'articolo di Lerner suggerisce due alternative a tale candidatura, la Bindi e la Bonino. Quello che credo io è che il punto, in Italia, non sarebbe chi candidare/votare, ma come gli italiani reagirebbero a tale proposta.
La donna, purtroppo o per fortuna, non ha raggiunto manco lontanamente lo status a cui aspiravano le nostre suffragette. Anzi. Si insulta la loro impresa contaminando una festa (l'8 marzo) di sapori maschilisti, che celebrano la donna solo come delicato fiorellino, come oggetto del desiderio, come qualunque cosa tranne il motivo esatto: ricordare i motivi della protesta delle famose ragazze. Se nel 2011 siamo ancora alle prese con i cliché secondo cui le donne o sono considerate una minaccia troppo grande, o una debolezza a cui non c'è rimedio, come si fa a proporre la donna Presidente del Consiglio in Italia? Certo, le donne possono essere a capo di grandi imprese; sono libere di fare carriera nell'esercito; di studiare per diventare avvocati di successo. Però 'sta festa dell'8 marzo le riduce sempre e solo a quello che la società concepisce come "donna". Che ultimamente si rispecchia molto in ciò che la TV sponsorizza come tale (vedi tutte le categorie che finiscono per "ine").
Quando negli USA alle scorse elezioni si candidò la Clinton ci fu un'approvazione generale, tutti in subbuglio per questo episodio. O ancora prima, quando la Merkel ha raggiunto un grande traguardo, diventando Cancelliere della Germania. Tutti infiammati, cuori ardenti che approvavano queste dimostrazioni di coraggio, coraggio nel cambiare la Storia, nel formare la Storia. Ma poi, come si vede anche solo affacciandoci dalla finestra, la realtà qui da noi è quella che è. Pieno di idealisti, il Mondo è rimasto a corto di combattenti.
Proprio pochi giorni fa, ho dovuto ascoltare questa frase: "Non c'è niente da fa', si può anche dire che le donne abbiano fatto passi in avanti verso l'emancipazione, ma mettete un bimbo in braccio a una di loro, uscirà fuori la loro vera natura". Perché, non si può forse essere mamme e manager, figlie e maestre, zie e nipoti? Le etichette devono sempre intaccare tutto? Perché l'essere "Donna" deve avere in sé delle caratteristiche a discapito di altre? Ognuna non può essere Donna a modo suo?
Anche se personalmente non credo che il nostro Paese sia ancora pronto per avere una figura femminile alla guida, questo è l'augurio: spero che la prima Presidentessa del Consiglio sia quante più cose le riesca di essere: madre, cantante, atleta, patita di scarpe, film, libri, un maschiaccio, una viaggiatrice, cuoca e pittrice. Che sia Donna, a modo suo.

lunedì 7 febbraio 2011

Victory, victory at all costs!

Suona la sveglia. 
Già il fatto che la senti dopo 3 ore, quando in genere la spegni subito, dovrebbe dirti qualcosa. 
Poi se guardi fuori dalla finestra e vedi che è ancora buio, qualcosa dentro di te dovrebbe costringerti a tornare tra le tue comode e calde lenzuola di flanella. Ma tu, no, la responsabilità al primo posto. 
E allora barcolli assonnata verso il bagno, sperando di centrare la porta, e ti guardi allo specchio: capelli in tutte le direzioni, senza forma, sembrano un flubber animato di vita propria; naso attappato e tutto rosso, a forza di starnutire e consumare fazzoletti; il resto del viso in tema con flubber e naso-da-clown. Ancora sei decisa a restare in piedi? Bhè, te la sei voluta allora. 
Provi invano a sistemare il disastro con un trucco&parrucco dell'ultimo minuto, con scarsi -ma che dico scarsi?, penosi- risultati, e ti avvii, maledicendo le false icone che cinema e TV lanciano continuamente, a sostenere l'esame. Roba che, dato che ti presenti in queste condizioni, speri pure di fargli un tantino pena, e di levarti il dente senza troppo dolore. 
Però, in fin dei conti, se a fine giornata ti trovi ancora nelle stesse condizioni della mattina, e trovi qualcuno pronto a dirti "Sei bellissima oggi!" (e oltretutto hai passato l'esame), bhè, che dire? Hai vinto. Sulle attricette che si svegliano truccate, sulle modelle nelle pubblicità delle piastre, che con un solo oplà, si fanno una chioma che manco il parrucchiere di Julia Roberts. Sulla vocina che ti diceva di tornare a letto. 
Vittoria su tutta la linea ;)

domenica 6 febbraio 2011

Existential Issues

Considerazioni sulla natura romanzesca della vita. O meglio, quando la letteratura ti dà alla testa.

Si parla tanto di libertà dei personaggi, della loro autonomia, e della loro passione imprevedibile che coglie di sorpresa anche il loro creatore. L’autore capisce quando un personaggio ha bisogno di andare in pensione, togliendolo di mezzo per rimpiazzarlo con un nuovo eroe. Ma è la volontà del personaggio che prevale, o l’autore che finge di conoscere il “personaggese”? Eterno dilemma che affligge anche noi, personaggi in cerca d’autore, per dirla come Pirandello, che abbiamo bisogno di credere di essere liberi, ma anche di essere dominati da una forza misteriosa, tale Dio, Destino, Caos.
È che questo libero arbitrio ci fa paura. Ci mette davanti a scelte irrimandabili, responsabilizza le nostre azioni, ci rende autonomi dall’Autore che cerchiamo continuamente. Ma allora cosa è meglio? Il controllo o la totale libertà? Perché è così difficile pensare che i personaggi siano liberi?
È più facile credere di essere burattini, anziché negare l’esistenza del Romanziere?

"...Mentre osservavo la luce blu alla base delle fiamme dorate, mi venne in mente che, forse, ero il personaggio di un libro. Così come Albie si era domandato se la sua vita da sveglio fosse un sogno, e viceversa, d'un tratto pensai che la mia stessa esistenza potesse essere soltanto una riga di parole su una pagina, una serie di frasi che formavano un paragrafo, una successione di paragrafi che costituivano un capitolo: un'invenzione pura e semplice."
Eileen Favorite

giovedì 3 febbraio 2011

Becoming Naturalist

Sì, sì… tutte quelle cavolate trovate in rete, tutte quelle belle frasi esistenziali sulla vita, che sostanzialmente descrivono la gioia di possedere, leggere, scrivere, raccontare libri. Qualcosa  come “Books helps me escape from the reality I live in”, o che i mondi migliori li scopri tra pagine di carta, che puoi vivere le più mirabolanti avventure stando comodamente sul sofà di casa tua. Sì, sì, è tutto vero, per carità, chi sono io –lettrice accanita, nonché sostenitrice di queste affermazioni- per mettere in dubbio simili pensieri??
Però poi vallo a dire a uno studente universitario invischiato in un esame di letteratura, che si ritrova più di un migliaio di quelle tanto ammirate pagine di carta da leggere in 7 giorni. Allora pensi: ma era proprio necessario togliere la vita a tutti quei poveri alberelli per vivere così tanti tormen… ehm, avventure?

"I like Books better than people."

mercoledì 2 febbraio 2011

“Perché Nevica Nonna? Da dove viene la Neve?”

Ecco. Ora non sono più l’unica persona al mondo a non aver visto Edward Mani Di Forbice. Era un pezzo che volevo guardarlo, tutte le volte che lo trasmettevano in tv per un motivo o per l’altro me lo sono perso, o visto solo dei pezzi. Poi ho letto la biografia di Tim Burton e mi sono decisa a guardarlo, per capire cosa rendeva quel macabro burattino così affascinante e adorabile agli occhi di tutti quelli che l’hanno visto, e che ogni volta che si sentono dire “Non hai mai visto Edward?”, sospirano come se fosse la cosa più bella del mondo. È stato difficile restare seduta davanti al pc e guardare ogni fotogramma. Una sensazione tra pietà e compassione ti travolge dal momento in cui si trova davanti alla sua prima cena. Poi quella sensazione si trasforma in preoccupazione. Non ti toccare la faccia, stai attento che potresti trafiggerti. Questo è quello che mi passava per la testa mentre osservavo il magistrale Johnny Depp interpretare un ruolo con il solo sguardo. Quella sensazione di paura, preoccupazione e tenerezza è rimasta nella pancia per tutta la durata del film, fissa come se non potesse andar via mai più. Come se il fatto che ora avessi anch’io conosciuto Edward, dovesse rimanere dentro di me, non dico per sempre, ma almeno fino al prossimo film! È una Storia fantastica, e sono sicura che miliardi di persone abbiano usato parole più degne per descriverla, ma io mi ricorderò sempre della sensazione che ho avuto guardandolo per la prima volta, quel mostro nella pancia che si struggeva per l’eroe. È ovvio che lui sia un Eroe. Ci vuole coraggio ad abbandonare il proprio guscio e cercare di ambientarsi in un mondo che non ti vuole, nonostante le apparenze. E ci vuole ancora più coraggio ad abbandonare quel mondo proprio nel momento in cui ti senti più amato e capito che mai. Ci vuole coraggio a non cercare mai più la donna che ami, lasciarla andare così. Queste cose può farle solo un Eroe, e lui lo è. Meraviglioso film. Tim Burton mi ha stupito ancora una volta.

martedì 1 febbraio 2011

Blog Project


Perché?
Perché questo strumento è uno strumento potentissimo, al pari dei quotidiani ai tempi di Gutenberg.
Perché siamo in un’era in cui i NERD li chiamano GEEK.
Perché è una meravigliosa invenzione, con cui scrivere di TUTTO. Racconti, descrivi, inveisci, rifletti.
Perché non c’è posto migliore al mondo dove poter urlare quello che provo, quello che vedo e che non mi piace, quello che cambierei, quello che vorrei e quello che farei.
Perché amo scrivere.
Perché i Blog mi piacciono, un sacco.
Perché quello che scrivo non so mai dove metterlo, quindi ho deciso di metterlo qui.


La Stampa è la voce durevole dell'intelligenza, voce che mai può estinguersi e che sempre vibra attraverso il tempo e la distanza: cercare di farla schiava significa volere la mutilazione del pensiero, significa strappare la lingua alla ragione umana.
(Spagna, 1868)