giovedì 10 maggio 2012

To Work or not to Work

Dubbi amletici persistono nel tormentare la giovane me, chiusa dentro l'Isolachenoncè che si rifiuta di aprire le porte e buttarsi nel mondo.
Una persona ragionevole, all'età di 23 anni, laureata, che guadagna (perde) tempo con una specialistica che sapeva di odiare già il primo giorno di triennale, che progetta nuvolette rosa in compagnia di una Dolce Metà assolutamente fantastica, dovrebbe anche pensare a trovarsi un lavoro, giusto?
Sbagliato!
E dire che questo è un periodo in cui vedo ovunque inviti a lavorare con noi, pubblicità su internet, suggerimenti da amici di amici che "serve qualcuno in questo posto, mi dai il curriculum?".
Ora, sapendo ciò che sappiamo sui tempi che corrono, senza stare a ripetere che siamo in crisi, che l'Italia è blablabla, una persona ragionevole, all'età di 23 anni ecceteraeccetera, correrebbe verso queste opportunità che sembrano cadere a cecio, come si sul dire. Giusto?
Sbagliato di nuovo!
Se avete suggerimenti per svegliare una Belladdormentata dal sogno eterno, o per convincere Peterpan a smettere finalmente di volare, bussate un colpo, annotatelo su un post it, lasciate un commento. Insomma, fate voi. Io sono troppo impegnata a dirmi di essere troppo impegnata per muovere un solo passo verso una qualsiasi direzione.

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