martedì 24 maggio 2011

The Pale Horse

Non capisco perché mi ostino a leggere i romanzi di Agatha Christie, tanto so che poi non mi entusiasmano!
Per quanto fini che siano, ci metto sempre una vita a finirne uno, e magari, nel corso delle pagine, resto anche colpita. Per quanto io non sia tipo da giallo - non indovino mai, dico mai, l'assassino, mi faccio ingannare da tutti gli indizi fasulli che dissemina nella storia - devo ammettere che ha una certa maestria nello scrivere. Di certo è brava, almeno finché non arriviamo al punto di tensione massima della storia, che, inevitabilmente mi delude. Tutto è costruito a incastro per quel momento, che dovrebbe lasciare il lettore con un palmo di naso, e in genere è così, perché l'assassino non ce lo immaginiamo mai. Però il modo in cui lo smaschera! Così, di punto in bianco, butta lì il nome, spiegando il perché e il per come. A dire il vero, ho capito che non è che non mi piacciono i gialli, perché quelli Brandreth li trovo fantastici. Non mi piacciono i suoi gialli! Ma alla fine, chissà com'è, mi ritrovo sempre a leggerne uno, che sia sotto l'ombrellone d'estate, o durante una pausa dallo studio.

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