venerdì 23 dicembre 2011

Cenerontola

Quando ho visto Cenerontola sul banco della casa editrice l'8 dicembre, ho subito deciso che doveva essere mio. Fiabe, principesse, fate e maiali volanti? E poi, c'era scritto "dai 6 ai 99 anni", quale miglior invito per un'ingorda di favole come me?!
Già l'introduzione di Elasti è dolce e commovente, poi se passiamo subito alla descrizione di una Cenerontola che è tutta un programma, come si fa a non provare simpatia per questo racconto?
Personaggi mille volte visti e sentiti, fanno comparse occasionali per comportarsi in modi nuovi e inaspettati. Chi se lo aspettava infatti, che anche Brontolo sarebbe rimasto colpito dal minestrone dell'anomala principessa?
E che "la Sirenetta temeva il viaggio per non poter mettere a mollo le sue nuove gambe almeno un po'"? Io di sicuro no.
E da quanto i coccodrilli sono animali gentili educati e ammodo, che nemmeno Jane Austen avrebbe potuto parlare di un personaggio così politically correct?
E per finire, nei minisodi, la storia di Vandalo? Dolcissima, ancora di più della prefazione.
Una fiaba in cui la realtà entra nei piccoli gesti quotidiani, in cui le principesse moderne hanno a che fare con la spesa e la cucina, che spolverano e che pagano l'affitto del loro castello, per poi finire la giornata comodamente in poltrona, guardando la tv, con un gattone peloso sui piedi a mo' di scaldotto. 
Una fiaba in cui si capisce, che il mondo è pieno di principesse, e che basta guardarsi allo specchio per vederne una.

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