lunedì 7 febbraio 2011

Victory, victory at all costs!

Suona la sveglia. 
Già il fatto che la senti dopo 3 ore, quando in genere la spegni subito, dovrebbe dirti qualcosa. 
Poi se guardi fuori dalla finestra e vedi che è ancora buio, qualcosa dentro di te dovrebbe costringerti a tornare tra le tue comode e calde lenzuola di flanella. Ma tu, no, la responsabilità al primo posto. 
E allora barcolli assonnata verso il bagno, sperando di centrare la porta, e ti guardi allo specchio: capelli in tutte le direzioni, senza forma, sembrano un flubber animato di vita propria; naso attappato e tutto rosso, a forza di starnutire e consumare fazzoletti; il resto del viso in tema con flubber e naso-da-clown. Ancora sei decisa a restare in piedi? Bhè, te la sei voluta allora. 
Provi invano a sistemare il disastro con un trucco&parrucco dell'ultimo minuto, con scarsi -ma che dico scarsi?, penosi- risultati, e ti avvii, maledicendo le false icone che cinema e TV lanciano continuamente, a sostenere l'esame. Roba che, dato che ti presenti in queste condizioni, speri pure di fargli un tantino pena, e di levarti il dente senza troppo dolore. 
Però, in fin dei conti, se a fine giornata ti trovi ancora nelle stesse condizioni della mattina, e trovi qualcuno pronto a dirti "Sei bellissima oggi!" (e oltretutto hai passato l'esame), bhè, che dire? Hai vinto. Sulle attricette che si svegliano truccate, sulle modelle nelle pubblicità delle piastre, che con un solo oplà, si fanno una chioma che manco il parrucchiere di Julia Roberts. Sulla vocina che ti diceva di tornare a letto. 
Vittoria su tutta la linea ;)

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